8x1000

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Dubbi0
view post Posted on 27/7/2012, 15:36




Come ogni anno, si approssima il periodo delle dichiarazioni dei redditi; e come ogni anno mi pare il caso di spendere qualche parola sull'otto per mille, che a partire da domani occuperà massicciamente i palinsesti pubblicitari di tutte le televisioni nazionali.
L’otto per mille è l'istituto con cui lo Stato italiano devolve l’8‰ del gettito fiscale IRPEF a se stesso, alla Chiesa Cattolica o ad altre confessioni religiose: il meccanismo fu messo a punto dopo il nuovo Concordato del 1984, quando il cattolicesimo cessò di essere religione di Stato, e quindi divenne impossibile pagare direttamente gli stipendi del clero con i soldi pubblici come invece avveniva a partire dal Concordato del 1929.
Negli anni successivi lo Stato ha siglato analoghi accordi anche con le Assemblee di Dio, con la Chiesa Valdese, con i Luterani, con gli Avventisti e con le Comunità Ebraiche; nel 2000, inoltre, lo Stato ha firmato intese anche con l’Unione Buddista Italiana e con i Testimoni di Geova, ma queste non sono ancora state ratificate dal Parlamento, mentre i Battisti hanno firmato un’intesa con lo Stato nel 1993 ma rifiutano di ricevere l’otto per mille.
Il meccanismo è apparentemente trasparente: ogni cittadino che presenta la dichiarazione dei redditi sceglie se destinare l’8‰ delle sue tasse allo Stato, alla Chiesa Cattolica, agli Avventisti, alle Assemblee di Dio, ai Valdesi, ai Luterani, agli Ebrei, ovvero se non operare alcuna tra queste scelte; è proprio qua, tuttavia, che si annida la parte più insidiosa della faccenda: infatti tutte le quote dell’8 per mille per le quali non è stata esercitata alcuna scelta (che, per inciso, sono la maggioranza) non rimangono acquisite al normale gettito fiscale (come sarebbe lecito attendersi) ma vengono ridistribuite tra i sette beneficiari, nella proporzione corrispondente alle scelte effettuate da chi ha esercitato l'opzione.
Per chiarire il meccanismo sarà utile fare un esempio pratico, utilizzando i dati relativi ai redditi dell’anno 2000 dichiarati nel 2001.

Importo complessivo dell’8 per mille € 897.077.477
Contribuenti che hanno espresso la scelta 39,62%
Contribuenti che non hanno espresso la scelta 60,38%
Gettito IRPEF corrispondente alle scelte espresse € 355.422.084
Gettito IRPEF corrispondente alle scelte non espresse € 541.655.363

Ci si aspetterebbe, dicevo, che questi ultimi cinquecento e passa milioni di euro non siano stati destinati ad alcuna delle confessioni religiose, poiché i contribuenti non hanno espressamente richiesto che tale destinazione avesse luogo; invece questi fondi, come subdolamente previsto dalla legge, sono stati ridistribuiti tra i sette beneficiari in base al calcolo contorto che provo a spiegarti.
Prima di tutto si deve prendere in considerazione la sola quota di contribuenti che hanno scelto esplicitamente la destinazione del proprio otto per mille, e quindi verificare che percentuale abbiano ottenuto, relativamente a quella quota, i sette possibili beneficiari; nella tabella che segue si riportano tali percentuali, espresse nella prima colonna in rapporto alla sola quota dei contribuenti che hanno esercitato l’opzione e, nella seconda colonna, in rapporto al totale dei contribuenti:

Beneficiario ---- % relativa al 39,62% ------ % sul totale
Chiesa Cattolica------- 87,25%----------------- 34,57%
Stato-------------------- 10,28% ------------------4,08%
Valdesi -------------------1,27% ------------------0,51%
Comunità Ebraiche ------0,42% ------------------0,16%
Luterani -------------------0,31% -----------------0,12%
Avventisti -----------------0,27% -----------------0,10%
Assemblee di Dio --------0,20% ------------------0,08%
TOTALE ----------------100,00% -----------------39,62%

A questo punto si prende il totale dell’8 per mille non optato (pari, come si è visto, a cinquecento milioni di euro abbondanti) e lo si ripartisce tra i sette beneficiari, nelle stesse percentuali risultanti dalle scelte di chi ha esercitato l’opzione: alla Chiesa Cattolica, quindi, andrà l’87,25% di quell’importo, allo Stato il 10,28%, e così via, con le sole eccezioni dei Valdesi e delle Assemblee di Dio, le quali nel 2001 ancora non partecipavano a questa seconda distribuzione, mentre adesso lo fanno anche loro.
L’effetto paradossale di questo meccanismo sta nel fatto che i beneficiari dell’8 per mille (e in primo luogo la Chiesa Cattolica) si vedono distribuire non solo i fondi di coloro che hanno scelto a chi erogarli, ma anche il denaro di coloro che non hanno voluto esprimere alcuna scelta; il che, in poche parole, equivale a dire che non c’è scampo: l’8 per mille dell’IRPEF di ciascun contribuente deve per forza essere destinato a uno di questi sette soggetti, che lo si voglia oppure no. Il che produce, dati alla mano, effetti ancora più paradossali.
Proviamo a leggere un’altra tabella; nella prima colonna sono evidenziati, per ciascun beneficiario, i fondi erogati in base alle scelte esplicite dei contribuenti, mentre nella seconda colonna sono riportati i fondi che ciascuno ha ricevuto da coloro che non hanno esercitato alcuna scelta:

Beneficiario ---- Fondi da scelte espresse ----- Fondi da scelte non espresse
Chiesa Cattolica -------310.105.768 --------------------472.594.304
Stato ---------------------36.537.390 ----------------------63.644.505
Valdesi --------------------4.513.860 ----------------------------------0
Comunità Ebraiche -------1.492.773 -----------------------2.274.953
Luterani -------------------1.101.808 ------------------------1.679.132
Avventisti --------------------959.640 -----------------------1.462.469
Assemblee di Dio -----------710.844 ----------------------------------0
TOTALE -----------------355.422.084 ---------------------541.655.363

Com'era ovvio aspettarsi, giacché i contribuenti che non esercitano l'opzione sono di gran lunga più numerosi rispetto a quelli che lo fanno, ciascuno dei sette beneficiari, ed in primo luogo la Chiesa Cattolica che in valore assoluto la fa da padrona, percepisce la maggior parte dei fondi non da chi ha voluto destinarglieli, ma da coloro che non hanno espresso alcuna intenzione in tal senso. Muovendo dal presupposto (ovvio, per la verità) che chi desidera destinare l’otto per mille della sua IRPEF alla Chiesa lo può fare (ed in effetti lo fa) apponendo semplicemente una firma sul frontespizio della dichiarazione dei redditi, si può desumere la considerazione (altrettanto ovvia) che chi non appone la firma non vuole che quella destinazione avvenga: ciononostante, circa l'85% della sua quota di otto per mille sarà comunque destinata alla Chiesa Cattolica, in base al meccanismo di ridistribuzione che abbiamo appena spiegato.
Ne consegue inevitabilmente che un sacco di gente versa i propri quattrini alla Chiesa senza saperlo, in base a un meccanismo che pare fatto apposta (ed in effetti è fatto apposta) per favorire questa inconsapevole erogazione: la Chiesa, da parte sua, ringrazia e porta a casa, senza preoccuparsi del fatto che gran parte del ricavato proviene da persone del tutto inconsapevoli di finanziarla.
Non mi sembra esattamente il massimo, che ne dite?

Fonti: http://metilparaben.blogspot.com/2010/04/o...-quattrini.html

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L'otto per mille destinato allo Stato finisce a parrocchie e monasteri:

ROMA - Pontificia Università Gregoriana in Roma, 459 mila euro. Fondo librario della Compagnia di Gesù, 500 mila euro. Diocesi di Cassano allo Ionio, 1 milione 146 mila euro. Confraternita di Santa Maria della Purità, Gallipoli, 369 mila euro. L'elenco è lungo 17 pagine e porta in calce la firma del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Non si tratta di uno dei tanti decreti, ma quello che ripartisce per il 2009 i 43 milioni 969 mila 406 euro che gli italiani hanno destinato allo Stato in quota 8 per mille dell'Irpef. Basta sfogliarlo per scoprire che confraternite, monasteri, congregazioni e parrocchie assorbono la quota prevalente di quanto i contribuenti avevano devoluto a finalità umanitarie o per scopi di assistenza e sussidi al volontariato.

E invece? Succede che i 10 milioni 586 mila euro assegnati al capitolo "Beni culturali" sono finalizzati in realtà a restauri e interventi in favore di 26 immobili ecclesiastici. Opere che avrebbero tutte le carte in regola per usufruire della quota dell'8 per mille destinata alla Chiesa cattolica, col suo apposito fondo "edilizia di culto". Come se non bastasse, la medesima destinazione (chiese e parrocchie) hanno anche gli altri 19 milioni destinati alle aree terremotate del centro Italia (14 per l'Abruzzo).

"L'atto del governo n. 121" è stato predisposto ai primi di settembre da un presidente Berlusconi reduce dall'incidente diplomatico del 28 agosto con la Segreteria di Stato Vaticano. Sullo sfondo, la (mancata) Perdonanza dopo il caso Giornale-Boffo. Il documento, poi trasmesso alla Camera il 23 settembre, conferma intanto che i soldi vanno allo Stato ma entrano di diritto nella piena discrezionalità del capo del governo, per quanto attiene al loro utilizzo. È un atto "sottoposto a parere parlamentare" delle sole commissioni Bilancio. Quella della Camera lo ha già espresso, "positivo", il 27 ottobre, quella del Senato lo farà nei prossimi giorni. Eppure, anche la maggioranza di centrodestra della commissione Bilancio di Montecitorio ha lamentato le finalità distorte e ha condizionato il parere finale a una serie di modifiche, contestando carenze e incongruenze del decreto.

Tra le più sorprendenti, quella che riguarda la "Fame nel mondo", "alla quale nel decreto vengono attribuite risorse finanziarie alquanto modeste, a fronte di richieste di finanziamento di importo limitato che avrebbero potuto essere integralmente accolte". Insomma: governo ingeneroso verso i bisognosi. In effetti, ultima pagina, al capitolo "Fame nel mondo", sono solo dieci le onlus e associazioni finanziate per 814 mila euro, pari al 2 per cento del totale.
Tutto il resto? A chi sono andate le quote parte dell'Irpef che gli italiani hanno devoluto allo Stato? La parte del leone quest'anno la fanno gli "interventi per il sisma in Abruzzo". Sono 32 e assorbono 14 milioni 692 mila euro. Ma il condizionale è d'obbligo. A parte la preponderanza anche qui di parrocchie e monasteri (la quasi totalità) tra l'Aquila, Pescara e Teramo, tuttavia altro non quadra. E a rivelarlo è proprio la commissione parlamentare presieduta dal leghista Giancarlo Giorgetti: "Le richieste di finanziamento relative all'Abruzzo risultano presentate in data antecedente al sisma dell'aprile 2009 ed appare quindi opportuna una puntuale verifica e un coordinamento con gli interventi previsti dopo il sisma".

L'ammonimento è chiaro: quei beni finanziati in Abruzzo non sarebbero stati danneggiati dal terremoto del 6 aprile, non quanto altri almeno. Perché dunque si dirotta lì un quinto dell'intera quota dell'8x1000? Il sisma del dicembre 2008 in Emilia garantisce a 9 tra parrocchie e monasteri del Parmense altri 4 milioni, mentre 11 milioni sono parcellizzati per i danni delle restanti calamità in tutta Italia.

Ma ecco il punto. Oltre 10 milioni finiscono ad appannaggio dei Beni culturali. Ventisei tra consolidamenti e restauri, quasi tutti per diocesi, chiese, parrocchie, monasteri. Solo per restare alle cifre più consistenti, ecco il milione 314 mila euro per la cattedrale dell'Assunta di Gravina di Puglia, il milione 167 mila euro per il restauro degli affreschi della chiesa dei Santi Severino e Sossio di Napoli, oppure i 987 mila euro per il restauro di Santa Maria ad Nives di Casaluce (Caserta), i 579 mila euro per San Lorenzo Martire in Molini di Triora o i 413 mila euro per la "valorizzazione della chiesa San Giovanni in Avezzano". E poi, la Pontificia Università Gregoriana e la Compagnia di Gesù. Anche su questo capitolo le bacchettate del Parlamento: la priorità dovevano essere "progetti presentati da enti territoriali", non ecclesiastici. Ci sarebbe anche il capitolo "Assistenza ai rifugiati", al quale però, per il 2009, il decreto firmato dal premier Berlusconi destina 2,6 milioni, poco più del 5 per cento del totale. E quasi tutto (2,3 milioni) va al solo Consiglio italiano per i rifugiati. Concentrazione "non opportuna", censura infine la commissione Bilancio: "Altri progetti non finanziati risultavano meritevoli di attenzione".

DPCM di ripartizione della quota statale dell’otto per mille dell’IRPEF dell’anno
2009: www.governo.it/Presidenza/DICA/2_CO...pcm_%202009.pdf

Fonti: www.repubblica.it/2009/11/sezioni/c...html?ref=search
 
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Silfide
view post Posted on 1/8/2012, 22:20




Le dichiarazioni dei redditi quest'anno le ho fatte tutte io, nel CAF nel quale lavoro. :D

 
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MarsAttack83
view post Posted on 13/8/2012, 12:10






scusate chase
 
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Lilæ
view post Posted on 1/9/2012, 17:12




www.uaar.it/laicita/sbattezzo/


Pardon, h visto solo ora il thread relativo a questo argomento!
 
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Dubbi0
view post Posted on 1/9/2012, 17:19




CITAZIONE (Lilæ @ 1/9/2012, 18:12) 

Avevo fatto un post del genere con tutte le indicazioni necessarie per procedere allo sbattezzo ^_^

https://ilserpenteelamela.forumfree.it/?t=58909913
 
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Lilæ
view post Posted on 1/9/2012, 17:20




Sì, ho visto ora, in caso cancella pure la mia risposta :)
 
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5 replies since 27/7/2012, 15:36   109 views
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