Il voodoo, Non quello che il cinema ci presenta

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•Jolly•
view post Posted on 12/12/2010, 16:46




Dutante alcune ricerche, ho trovato necessario venire a conoscenza di questa religione che trovo in parte interessante, come tutte le religioni alla fin fine! quindi eccovi la pagina tratta da wikipedia che mi è sembrata davvero esauriente su molti punti di vista! buona lettura!

pagina originale su wikipedia




Il Vudù, è una religione afroamericana dai caratteri sincretici e fortemente esoterici.
La si ritiene generalmente come una delle religioni più antiche al mondo, sempre se si vuole considerare la forma moderna — nata tra il 1600 e il 1700 pressoché contemporaneamente in America latina e in Africa occidentale — come una continuazione diretta della forma originale. La religione vuduista attuale combina infatti elementi ancestrali estrapolati dall'animismo tradizionale africano che veniva praticato nel Benin prima del colonialismo, con concetti tratti dal Cattolicesimo. Oggi il Vudù è praticato da circa sessanta milioni di persone in tutto il mondo, ed ha recentemente acquisito il privilegio di essere riconosciuto come religione ufficiale in Benin — dove è fiorentemente organizzato in una Chiesa alla quale aderisce l'ottanta percento della popolazione — e ad Haiti dove è praticato da gran parte della popolazione, contemporaneamente alla religione cattolica. Il Vudù ha attraversato tre secoli di persecuzioni e mistificazioni; è stato fortemente screditato e sono state diffuse — probabilmente anche consciamente — molte illazioni e disinformazioni che ne hanno portato una generale visione decisamente distorta. Al contrario di come comunemente si ritiene, il Vudù è una religione a tutti gli effetti, non un fenomeno legato alla magia nera, ed è dotato di un profondo corpus di dottrine morali e sociali, oltre che di una complessa teologia.

Storia

Il moderno Vudù è la derivazione di una delle religioni più antiche del mondo, presente in Africa sin dai primordi della civiltà umana. Diffusa in varie aree del Continente Nero già da prima delle colonizzazioni europee, la profonda saggezza filosofica del Vudù si è poi diffusa nelle Americhe, in conseguenza alla deportazione degli schiavi neri nelle nuove colonie, dove venivano sfruttati per il lavoro forzato. Risale proprio a questo periodo — tra il XVII e il XVIII secolo — la codifica del Vudù così come lo si può conoscere al giorno d'oggi: nato dalla sintesi delle varie espressioni spirituali africane e di alcuni elementi cattolici.

Il Vudù rappresentò per gli schiavi africani uno spiraglio di luce nella miseria della schiavitù; una fede comune che poteva farli sentire parte di una cultura valorizzata, nonché parte di una comunità. Tuttavia il Vudù dovette affrontare una dura lotta contro l'oppressione esercitata dal Cattolicesimo: sin dal principio qualsiasi culto non cristiano fu proibito agli schiavi, e chiunque ne praticasse veniva punito con la morte; la Chiesa cattolica combatté strenuamente contro l'espressione religiosa africana. Additato come un insieme di superstizioni e magia nera, il Vudù venne — a partire dal 1800 circa — presentato al mondo sotto una luce negativa. Con le deportazioni nelle Americhe, il Vudù iniziò a diffondersi nelle isole caraibiche, e successivamente in tutta l'America centrale. Per sopravvivere, tuttavia, alle persistenti persecuzioni e proibizioni, la religione vuduista assunse nuove forme, e in particolare iniziò ad adottare l'iconografia cristiana, mascherando le divinità tradizionali con figure di santi e madonne. È in questo clima che ebbero origine anche altre religioni sincretiche afroamericane, quali la Santeria e il Candomblé. Le repressioni proseguirono attraverso i tre secoli che separano la nascita del Vudù moderno e l'epoca attuale, con un apogeo da parte dei cattolici riscontrato negli anni cinquanta, e una prosecuzione sino ai tempi correnti per quanto riguarda l'avversione dei protestanti.

Le repressioni resero però il Vudù più forte, capace di attrarre un numero sempre maggiore di adepti, proprio grazie a quell'alone di proibito e misterioso che la sua condanna aveva originato. In tempi moderni il Vudù sta godendo di una discreta diffusione negli Stati Uniti e nell'America meridionale: ad Haiti il riconoscimento ufficiale della religione vuduista — praticata da quasi tutta la popolazione, parallelamente al Cristianesimo — risale al 2003. In Africa occidentale è in corso un revivalismo: in Benin è riconosciuto in qualità di religione ufficiale dal 1996 ed è praticato dai quattro quinti della popolazione; viene inoltre amministrato da una Chiesa organizzata e viene insegnato nelle scuole. Numerose comunità sono infine presenti in Ghana e in Togo.

Teologia


La teologia vuduista si presenta come estremamente complessa e ricca, molto simile a quella delle altre grandi religioni mistiche del mondo. Il Vudù concepisce infatti la molteplicità dell'universo come una realtà illusoria, intendendo il cosmo come un "tutt'uno". Le tante cose che costituiscono il mondo non sono slegate e distinte tra loro, la differenziazione è infatti il velo di Maia (dalla religione induista) che copre quella che è la realtà, ovvero il fatto che tutto ciò che esiste è parte e manifestazione di un'entità ancestrale, ineffabile ed eterna, ovvero Dio — che nella tradizione africana è indicato con nomi quali Mawu, Olorun o Gran Met (dal francese Grand Maître, ovvero "Grande Maestro"), e viene anche designato spesso con il nome Bondyè, mutuato dal francese Bon Dieu (letteralmente "Buon Dio"), in utilizzo da quando il Vudù dovette camuffarsi sotto mentite spoglie cristiane, per sopravvivere in una situazione ostile.

La Divinità suprema è concepita dalla religione vuduista come un principio primordiale che crea l'universo attraverso un processo di manifestazione, di espressione dello spirito divino, un processo che dà ordine, vita e moto alla materia. Dio è il creatore, il motore, la fonte mistica di tutta l'esistenza, è l'essenza che nutre la materia dell'universo, nonché la potenza che dà forma alla sostanza. Quest'ultima, infatti, senza la forma conferitale da Dio, non sarebbe altro che caos.

La teologia vuduista concepisce Dio come un ente inarrivabile, inconoscibile, il quale tuttavia si può rendere accessibile alla mentalità umana manifestandosi nell'universo infinito che è sua emanazione. Lo stesso termine dal quale la religione trae il nome, ovvero vodun o vodu, sta ad indicare lo spirito misterioso che permea e fertilizza la materia cosmica, attivandola e donandole la vita. Nelle lingue africane tale termine significa letteralmente "segno del profondo" ed è generalmente utilizzato in alternativa a Obatala o Yevhè, un altro temine quest'ultimo dal significato misterioso, vale a dire "potenza astuta della buca".

Queste espressioni sintetizzano quella che è la natura dello spirito divino manifesto nel mondo, perché il vodun è occulto, nascosto nella terra e nel cosmo che permea e di cui è l'essenza. Il vodun ha una duplice natura: da una parte è spirituale, dall'altra è materiale, ma si tratta di una distinzione pratica, dato che nel Vudù, materia e spirito, sono considerati come la medesima realtà, dato che la materia non è altro che una forma condensata dello spirito cosmico. Il vodun è la forza segreta che presenzia in tutte le cose e che si manifesta all'uomo attraverso i profondi rituali, ricchi di simbolismi esoterici e di enfasi estatica. Tali riti permettono all'essere umano di oltrepassare il velo di Maia, di entrare in contatto diretto con la Divinità, contemplandola ed intravedendone il mistero.

Nella religione vuduista, il serpente è considerato una rappresentazione ideale e sacrale del vodun. Come il serpente costrittore si avviluppa attorno alle sue prede, così Dio avviluppa il suo spirito attorno al cosmo ed adempie perennemente al processo mistico della creazione — o forse sarebbe meglio dire della manifestazione molteplice.
« Il Serpente sotto i cui auspici si riuniscono tutti coloro che condividono la fede. »


Le spire del serpente rappresentano la forza mistica attraverso la quale la Divinità esprime la propria luce, emanando l'universo che permea e nutre in eterno con il suo spirito, il vodun. L'anima che compone tutte le cose tesse tra queste un inscindibile legame: lo spirito di una pietra è identico all'anima di un albero, l'anima di un albero è identica allo spirito di un animale, lo spirito di un animale è parte della stessa anima universale che possiede anche l'essere umano. Ogni cosa, sia essa animata o inanimata, è parte di Dio ed è parte dell'eterno ciclo della creazione.

Stando a tutto questo, il Vudù è una religione panteistica, in quanto concepisce tutte le cose come tasselli di un'unica anima cosmica; parallelamente è però anche una religione monistica. La teologia vuduista include infatti il concetto di manifestazione pluralistica di Dio: esso è unico e unitario, è la fonte ancestrale di tutte le cose che esistono, ma non può essere compreso dalla mente umana se non attraverso la molteplicità delle sue manifestazioni. Il Vudù contempla infatti la presenza di una schiera di varie divinità, che designa con il termine specifico di loa, che letteralmente vuol dire "misteri", ma che viene spesso tradotto anche come "santi" o "angeli". Questi spiriti della natura (in parte derivati dagli Orisha della tradizione yoruba) sono le sfaccettature, i vari aspetti, attraverso i quali Dio si manifesta nel mondo. L'uomo, che secondo quanto detto sarebbe limitato nel comprendere il mistero dell'assoluto, può entrare in contatto con Dio solo passando attraverso il molteplice, essendo questo l'unica mezzo che può condurlo al divino, il veicolo che permette la comprensione della realtà. La molteplicità è illusione ma, relativamente al punto di vista umano, è la maschera attraverso cui la Divinità si rende manifesta.

I rituali fortemente esoterici e mistici fanno sì che l'uomo possa comprendere il fatto che non esiste distinzione tra il mondo divino e il mondo umano, che ogni cosa è divina in quanto ogni cosa è parte attiva dell'unità. L'uomo può condurre una vita che lo porti alla stretta relazione estatica con le manifestazioni di Dio, con le divinità e gli spiriti dei morti, ma nel momento in cui l'uomo comprende il segreto del molteplice e del vario, si rende anche pienamente consapevole del fatto che il molteplice è costituito dai tanti tasselli di un unico mosaico divino. Tra gli spiriti della natura venerati dai fedeli del Vudù si trovano divinità che fungono da patrone e personificazioni di elementi e forze della natura.

Gli spiriti del cosmo venerati dai vuduisti, sono stati etichettati, nel Vudù centroamericano, con denominazioni in francese o spagnolo, ed associati a santi e figure cattoliche. Pertanto, i "santi" vengono considerati o come incarnazioni terrestri delle divinità, oppure come alternative raffigurazioni delle divinità stesse.

Tra queste entità spirituali — i loa, i "misteri" di Dio — si possono trovare:

* Agwé, spirito dei mari;
* Ayida Wedo, spirito dell'arcobaleno;
* Ayzan, divinità protettrice;
* Baron, uno spirito considerato capace di manifestarsi in molteplici forme, protettore delle anime dei morti;
* Damballa, divinità serpentina, incarnazione del vodun;
* Erinle, spirito delle foreste e dei luoghi naturali;
* Erzulie, dea dell'amore, assimilata spesso alla dea Venere;
* Papa Legba, spirito mediatore tra l'uomo e il dio supremo, invocato durante le cerimonie per permettere la comunicazione con gli spiriti;
* Lisa, spirito della creazione;
* Ogou e Osun, divinità della guarigione;
* Ogun o Ogoun, spirito della pace e della guerra;
* Shango o Sango, spirito delle tempeste;
* Zaka o Oko, divinità della natura campestre;
* Maman Brigitte, dea dei morti, spesso associata a Baron;
* Marinette, una dea malvagia;
* Mademoiselle Charlotte, una dea molto amata dalle popolazioni bianche, proprio per il suo aspetto occidentale;
* Yemaja (chiamata anche Mami Wata, adattamento del nome inglese Mommy Water, ovvero Mamma Acqua; o La Sirena, dal nome La Siren), grande dea madre delle acque.

Il culto di quest'ultima divinità è il più amato e il più diffuso sia in Africa occidentale sia in America.

Le divinità sono considerate delle entità indescrivibili, senza aspetto o caratteristiche fisiche; sono semplici essenze della Divinità suprema. Per questo motivo, nonostante la diffusa iconografia, dovuta in particolare alle commistioni cattoliche, per rappresentarle in via ufficiale, ad esempio per le decorazioni dei templi vuduisti, vengono utilizzati i veve, i disegni geometrici sacri. Questi sono ritenuti il miglior modo attraverso cui esprimere l'aspetto del divino, in quanto sono sintetizzazioni simboliche delle funzioni e delle caratteristiche che contraddistinguono gli spiriti della natura.
Ecclesiologia [modifica]

Il Vudù si presenta generalmente con un'organizzazione costituita da un sistema di congregazioni. Ad Haiti e in Benin esistono due vere e proprie Chiese vuduiste che amministrano molte di queste congreghe e gestiscono le cerimonie religiose, oltre che i seminari per la formazione del clero vuduista. In Benin la Chiesa del Vudù è un'istituzione molto importante nella società e nella vita dei cittadini; essa gestisce infatti parecchi servizi pubblici, quali ospedali, scuole e college, oltre a garantire un supporto caritatevole in grado di alleviare le condizioni di povertà in cui verte il Paese. Il clero vuduista è costituito da sacerdoti e sacerdotesse, che svolgono generalmente le medesime funzioni; i sacerdoti di sesso maschile vengono chiamati oungan (anche ungan o houngan), le donne vengono chiamate mambo. Ogni congregazione vuduista possiede poi i propri alti sacerdoti e alte sacerdotesse, chiamati rispettivamente papaloa e mamaloa; questi sacerdoti capi hanno il compito di gestire al meglio gli interi collegi clericali, avendo alle spalle molti anni di esperienza. Esistono inoltre alcune decine di cosiddetti "Roi" (Re), che godono di un prestigio particolare e insieme formano la leadership della cosiddetta "Chiesa" Beninese. Sono i discendenti degli antichi sovrani del Dahomey e hanno diverse specializzazioni. Towakon Guedehongue II, ad esempio, benché gli sia spesso attribuito il titolo di "Papa" del Vodou, non è altro che uno dei tanti Roi, specializzato nella supervisione sulla correttezza dei rituali nei vari Hounfour. Il clero offre servizio in templi, gestiti dalle congregazioni e diffusi sul territorio; oggi esistono templi vuduisti in particolare in America centrale e in Africa occidentale, sebbene luoghi di culto si possano trovare anche in tutti gli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei, in particolare in quelli in cui le attività del Vudù sono più radicate. Ad esempio esiste un Hounfour a Fyé, in Francia, chiamato"La Mandragore". È l'unico Hounfour europeo ufficialmente riconosciuto in Benin. I templi sono considerati dei luoghi in cui l'essere umano può entrare in contatto con la Divinità, ed è per questo che vi si svolgono i rituali. Gli edifici di culto sono decorati con vari elementi, tra cui un ingente quantità di candele, raffigurazioni di santi e oggetti considerati legati ai loa. Questi ultimi, in quanto non rappresentabili, sono celebrati di solito mediante l'utilizzo dei veve, le geometrie sacre. Durante i rituali sono molto frequenti i sacrifici animali, in particolare — tipico della tradizione vuduista — è il rituale che prevede lo sgozzamento del galletto. Possono essere utilizzate anche le famose bambole vudù, dei feticci che — a differenza di quanto è stato fatto credere per secoli mediante la disinformazione e, successivamente, con l'acquisizione del tema da parte dei film hollywoodiani — servono unicamente in funzione di oggetti in grado di mediare tra l'uomo e la Divinità e non vengono assolutamente utilizzate per scopi negativi o cerimonie legate alla magia nera. Altra caratteristica importante dei riti vuduisti è il forte misticismo, vale a dire il forte contatto che viene teso tra il mondo divino e il mondo umano, portando ad un'unione rituale tra uomini e dèi.

image

Un veve raffigurante il Papa Legba, la manifestazione della Divinità che l'essere umano può comprendere.

Le liturgie prevedono infatti anche la possessione divina, attraverso cui una divinità loa o lo spirito di una persona defunta si impossessa del corpo del celebrante — solitamente un membro del clero — interagendo con i partecipanti al rito. Nei momenti di estasi il posseduto viene detto uno zombi ovvero una persona viva sotto il controllo di un ente che in realtà non appartiene al suo corpo. Si crede infatti che durante i rituali di possessione, una delle due anime del posseduto lasci il corpo per permettere alla divinità di penetrarvi.

Escatologia ed etica


Nel Vudù o Voodoo, il concetto della salvezza e del raggiungimento della salvezza è molto complesso. La visione si può dire che, a grandi linee, abbia alcuni punti in comune con quella cattolica: infatti entrambe le escatologie di queste religioni si basano sulla credenza in una vita dopo la morte. Nel Vudù tuttavia esiste una concezione molto diversa per quanto riguarda l'anima: mentre infatti nel Cattolicesimo l'anima viene considerata il "principio spirituale dell'uomo" (Catechismo della Chiesa Cattolica - CCC n. 363), o la "forma del corpo" (CCC n. 365), destinata a ricongiungersi ad esso dopo la morte con la risurrezione, (cfr. CCC n. 990), nel Vudù essa è concepita come distinta in due corpi numistici, vale a dire il grande angelo guardiano e il piccolo angelo guardiano. La prima parte dell'anima è considerata quella più materiale, e per questo strettamente legata al corpo, tanto da lasciarlo solo in seguito alla morte. La seconda è considerata invece la parte più sottile, in grado di lasciare spesso il corpo — anche durante il sonno —, e quella più soggetta ad influssi esterni, tanto che si ritiene se ne possano impossessare, imprigionandola, persone che praticano la magia nera, attraverso la quale riuscirebbero a controllare il piccolo angelo guardiano e, direttamente, la persona cui l'anima appartiene, rendendola uno zombi. I sacerdoti vuduisti possono, in questo caso, proteggere il malcapitato preparando un vaso della testa (in francese pot de tête), ovvero una sorta di amuleto nel quale racchiudono anticipatamente il piccolo angelo guardiano impedendo che venga catturato. Quando una persona muore, la sua anima ascende al paradiso. Durante la vita ogni essere umano possiede inoltre un proprio maestro della testa (met tet, derivato dal francese maître tête). Questa entità corrisponde all'angelo custode della tradizione cristiana, un nume dunque che porta consiglio e protezione alla persona cui è associato. Eticamente il Vudù esercita una morale che enfatizza la valorizzazione della vita umana e il rispetto della natura. Quest'ultima, essendo il Vudù una religione panteistica è considerata sacra e permeata dalle divinità. La religione vuduista sta rappresentando, in particolare nelle regioni meridionali del Togo, una forza particolarmente fervente che lotta per la salvaguardia delle aree naturali, in particolare le zone boscose. Queste ultime sono considerate sacre e al contempo vi si celebrano molto spesso i rituali vuduisti. Le associazioni che organizzano il Vudù in Benin e in Togo stanno manifestando sempre più interesse riguardo a queste tematiche, intessendo rapporti con le associazioni ambientaliste e difendendo la biodiversità. Per quanto riguarda la vita umana, un insegnamento che può essere utilizzato come esempio principale della forza etica che caratterizza il Vudù, è il valore che questo dà alle persone con handicap fisici o mentali. Queste persone sono amate e valorizzate nelle comunità vuduiste in quanto la religione del Vudù considera sacra e potente espressione manifestativa del divino, qualsiasi cosa che sia speciale o semplicemente diversa.
 
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Lilæ
view post Posted on 12/12/2010, 23:32




Bravo Jolly :)

Qualcuno di voi ne è venuto a stretto contatto?
 
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Giuda Nox
view post Posted on 13/12/2010, 01:31




lil lo trovo altamente improbabile e se qualcuno afferma il contrario voglio le foto con i galli morti
 
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Lilæ
view post Posted on 13/12/2010, 01:36




E perchè Giuda?Curiosi come siamo,non mi stupirei se qualcuno fosse venuto a conoscenza di qualche persona dedita a quest'arte. :)

(però le foto dei galli morti vorrei vederli anch'io :P)
 
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Giuda Nox
view post Posted on 13/12/2010, 01:47




alcune tradizioni sono troppo lontane da noi per vari motivi e benchè vi siano punti in comune fra tutti i culti e le pratiche rituali del mondo di certo il voodoo è specifico di alcune zone e popoli
 
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Lilæ
view post Posted on 13/12/2010, 01:50




Questo lo so bene,ma alcune persone,o questo è quel che dicono,sono venute a contatto con queste culture e hanno toccato da vicino ciò che comportano.
 
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Giuda Nox
view post Posted on 13/12/2010, 01:54




bhè testimonino qui dunque!
 
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Lilæ
view post Posted on 13/12/2010, 01:56




MAGARI!!!!
Vi sono alcuni giornalisti o anche scrittori che hanno dichiarato di aver partecipato a rituali voodoo ma di non poter,OVVIAMENTE,riportare niente...Ci crediamo? ;)
Anche qui sorge il dubbi0!!
 
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•Jolly•
view post Posted on 13/12/2010, 15:37




allora, durante le ricerche ho trovato che l'anno scorso è stato fatto un corso sulla magia voodoo... 80€ a testa per partecipare :S tuttavia penso che qualsiasi persona che ne possa sapere non sarà mai la conoscenza che c'è a benin. Ma se non altro abbiamo scoperto un'altra delle tante malefatte del cattolicesimo, dopo le streghe anche i voodooiti sono stati cacciati ma al contrario del paganesimo (forse per la concezione del Loa) questo li ha resi più forti! con l'astuzia hanno creato la santeria per poter continuare a praticare (e sgozzare polli) ma appena hanno avuto la possibilità sono tornati alla ribalta con i principi originali
 
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Giuda Nox
view post Posted on 13/12/2010, 16:43




già di santeria in italia se ne può parlare...lo sapete che molti ballerini di salsa la praticano durante gli stage?!?
 
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•Jolly•
view post Posted on 13/12/2010, 19:52




beh, basti pensare all'elevazione dei santi in italia, tra padre pio etc... non è anche questa santeria alla fine dei conti?
 
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Giuda Nox
view post Posted on 14/12/2010, 00:55




padre pio in se no, i santi del passato che non siano i martiri sicuramente si, almeno nella maggior parte dei casi e ne abbiamo già ampiamente discusso altrove. Chiamarli dei o santi non fa differenza. C'è una differenza sottile fra gli orichas e i nostri santi però. Entrambi sono antiche divinità 'trasformate' in santi ma nel primo caso la cosa è avvenuta per permettere a quelle usanze di rimanere anche se camuffate, nel secondo caso è stata la chiesa ad operare la fusione per trovarsi nuovi sostenitori.
 
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view post Posted on 14/12/2010, 00:56
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Nullius Boni sine socio iucunda possessio est!

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Non per fare il "simpaticone" di turno, ma con Jolly parlavamo di questa cosa prima che mettesse il post..

Secondo voi, chi praticava il Voodoo, usava il sangue di pollo perchè c'era mancanza d'acqua e per l'eccessiva presenza di polli?!
D'altronde veniva usato ovunque, assieme al sale come "noi" (ovvero la parte occidentale) fa con l'acqua..

Nell'idiozia di questa domanda, mi sono chiesto effettivamente che "valenza" potesse avere il sangue del pollo...

 
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Giuda Nox
view post Posted on 14/12/2010, 01:04




il gallo effettivamente compare come animale utilizabile in magia nera in diversi grimori 'occidentali' che ricordo di aver letto. Per quel poco che so della tradisione sudamericana il gallo viene imitato dall'uomo nelle danze di corteggiamento. Potremmo dire che il gallo rappresenta il mascolino, una sorta di animale marziale del voodoo forse, ma anche questa è una mia congettura. Sicuramente è importante che sia un gallo e non una gallina, il sesso della vittima è rigorosamente maschile come d'altronde fanno gli ebrei in tutto il vecchio testamento e crowley stesso parlava di 'sacrificio cruento' alludendo a una vittima maschile.
 
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view post Posted on 14/12/2010, 01:14
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Nullius Boni sine socio iucunda possessio est!

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In effetti.. ora che mi ci fai pensare, nelle danze che fanno spesso la civiltà da cui è originario il Voodoo, hanno molte danze rituali e, anche i loro funerali sono una festa... con balli e manifestazioni che rappresentano al meglio il momento del trapasso.

Il gallo potrebbe essere, come detto da te, la vittima "mascolina" e marziale, quindi la rappresentazione di qualcosa di più "combattivo" per così dire.

Se non ricordo male, ci sono anche dei balli Latino - Americani, che prendono spunto da molte danze tribali, dove l'immagine dell'essere "animali" non è più tanto simbolico.

 
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34 replies since 12/12/2010, 16:46   526 views
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